Il film parte dalla nomea di artista maledetto che circonda il mito del protagonista per fare dell'ambivalenza e della contraddizione la propria cifra. Amante onnivoro ma incapace di legarsi, artista sensibile ma uomo iracondo, fermo credente tanto nelle Sacre Scritture quanto nella materia del reale anche nei suoi aspetti più truci, Caravaggio viene ammirato per il suo talento e detestato perché dipinge i santi con i volti degli emarginati, le madonne con i tratti somatici delle meretrici. Al centro del racconto, l'impossibilità di conciliare la sua natura umana, carnale e instabile, con la prepotenza del suo genio. Al centro della forma, la potenza della luce, che altera ogni forma che investe e fa nascere le figure dall'oscurità.