LA PRIMA SERIE DEL CULT-CARTOON Ora, le follie della famiglia più politically uncorrect del mondo sono dote incorruttibile in digitale: festa grande per le migliaia e migliaia di fan sparsi per lo Stivale. Un lussuoso cofanetto argentato contiene così la prima serie del serial TV che ha fatto divertire diverse generazioni, dalle più giovani alle più attempate (spesso, le più fanatiche!). Ecco quindi, dagli esordi, le (dis)avventure del rozzo Homer, della rassegnata e capelluta consorte Marge, del pestifero Bart, di Lisa e della piccola Maggie, con le assurde capigliature a stella. La Fox tratta con i guanti i Simpsons: tredici episodi distribuiti su tre dischi, ciascuno dei quali comprende un menù a parte, dall’accesso ai capitoli, al fronte linguistico, ai contenuti speciali. Il pacchetto linguistico offre - per tutti i dischi - italiano ed inglese, con rispettiva sottotitolazione. Nel primo disco, sempre sotto la voce lingue, anche un vero e proprio extra coi fiocchi, e cioè il commento audio di Matt Groening e degli sceneggiatori Al Jean e Mike Reiss, debitamente sottotitolato, mentre al capitolo dei contributi speciali vi sono i copioni dei racconti Bart il grande e Bart il genio; nel secondo disco, il commento audio offerto dal menù linguistico si arricchisce della presenza del regista Wesley Archer, mentre l’unico extra è il copione dell’episodio Lisa sogna il blues; nel terzo ed ultimo disco, contenente tre episodi e non cinque come i precedenti, oltre al commento audio del regista Archer e dello sceneggiatore George Meyer, un succoso parco extra con scene tagliate inedite dall’episodio Sola senza amore, bozzetti animati tratti dall’episodio Bart il grande con commento audio (sottotitolato) di Matt Groening e David Silverman, un Making Of sottotitolato con cenni storici sulla nascita ed il successo dei Simpsons, un videoclip doppiato in francese, italiano, spagnolo, portoghese e persino giapponese, un divertentissimo cortometraggio a parte (sottotitolato) dal titolo Goodnight Simpsons, il copione dell’episodio Sola senza amore ed uno speciale sull’arte dei Simpsons, con i primi bozzetti di Groening all’inizio degli anni ottanta. Una dote impressionante che non può che allettare i fan, senza dubbio. In quanto alle storie, consigliamo ai profani di seguirle tutte con attenzione per scoprire il carattere dei personaggi, le loro espressioni di culto (Homer: “D’oh”, “Mitico!”; Marge: “Caspiterina”; Bart: “Ciucciati il calzino!”, “Fico!”, ecc.) ed i loro tic. In Un Natale da cani la famiglia Simpson si prepara alle feste secondo il proprio stile: Homer scopre che non avrà alcuna tredicesima per comprare i regali e quindi si inventa un lavoro part-time: il Babbo Natale nei grandi magazzini, mentre Bart chiede proprio a Babbo Natale un regalo impegnativo: un tatuaggio per fare il “coattone”; in Bart il genio Bart finisce nei guai con il direttore della scuola, Skinner, ma quando sta per essere espulso, un test di intelligenza, nel quale risulta essere un genio lo salva in extremis. Non solo: la sua vita ora si fa in discesa, papà Homer diventa ossequioso verso il figlio, che potrà portare soldi a casa e lo spedisce ad una scuola per geni. In Nati per essere sfrenati Marge Simpson compie trentaquattro anni (tenuti malissimo) ed Homer ha un regalo coi fiocchi per la “adorata” mogliettina: una finissima… palla da bowling! Ovviamente, lo zotico pensa di usarla personalmente nelle grezze serate con gli amici, ma Marge decide di vendicarsi e stare, è proprio il caso di dirlo, al gioco. Tra le piste del bowling, poi, Marge conoscerà uno corteggiatore imprevisto. La felicità di Homer è veramente in pericolo? Vedere per credere.