La sera di Natale, Andrea, macchinista delle ferrovie, fa, dopo il lavoro, una prolungata sosta all'osteria, dove beve abbondantemente. Rientra tardi e trova i famigliari irritati per il suo contegno; piu' degli altri se ne duole la figlia Giulia, che si trova in condizioni particolari. Ella incomincia a sentirsi male e darà alla luce un bambino nato morto. Il triste evento impressiona vivamente Andrea: egli ha spinto alle nozze la figliola, che sentiva di non poter piu' amare l'uomo, che pur l'aveva resa madre. L'investimento accidentale di un suicida e la mancata osservazione di un segnale di blocco provocano un'inchiesta a carico del ferroviere ed aggravano la sua crisi psichica. Intanto la famiglia si disgrega: un violento diverbio tra padre e figlia, provocato da una illecita relazione di Giulia, coinvolge anche il secondo figlio, già adulto, ma dedito a losche imprese. I due rompono ogni relazione col padre; soltanto la moglie e il piccolo Sandro gli conservano il loro affetto. Controversie di lavoro vengono a turbare le relazioni di Andrea coi compagni ed accrescono il suo isolamento, spingendolo a cercar conforto nel vino ed anche nella compagnia di donne equivoche. Il piccolo Sandro è l'unico che non ha mai perduto la sua fiducia nel padre: forte del suo puro ed innocente affetto, riuscirà a trarre Andrea dal suo pessimistico abbattimento. Andrea si ammala gravemente: dopo tre mesi di letto, la sera di Natale egli vede ricostituirsi intorno l'amicizia dei suoi compagni di lavoro. Anche i due figli, che hanno risolto positivamente i loro problemi, tornano a lui. Egli riprende la sua chitarra e dedica alla moglie una dolce serenata; ma la morte improvvisa e serena viene a chiudere le sua travagliata esistenza.