Ilja Iljic Oblomov è un proprietario terriero che vive a Pietroburgo con la rendita di una sua lontana e trascurata tenuta. Le sue giornate scorrono nella più assoluta abulia; in una camera coperta di polvere, tra fogli ingialliti e vecchi mobili, egli vive sdraiato su un emblematico divano, dormendo e rifugiandosi nei sogni. Oblomov ha rinunciato ad una carriera perché ritiene la burocrazia noiosa ed umiliante per l'uomo ed è disgustato dalla vita di società che gli appare come un mondo di falsità, grettezze, superbia, senza nulla di profondo, senza uno scopo spirituale che lo animi. "I membri della società sono dei cadaveri, degli uomini più addormentati di me!" dice sdegnato all'amico Stolz che vuole farlo uscire dalla solitudine. Ma i ripetuti tentativi dell'amico, uomo energico ed attivo che si oppone alla pigrizia di Oblomov, e, soprattutto l'incontro e l'amore di Olga, sembrano condurre Oblomov ad una nuova vita. Egli si risveglia all'attività, allo spirito d'iniziativa, è mosso da nuovi, appassionati sentimenti. Ma è una breve illusione. Oblomov teme i cambiamenti e Olga rinuncia a farne un uomo diverso. Si separano e Olga sposerà Stolz, mentre Oblomov, nel matrimonio con una donna semplice e quieta, troverà quella serenità che è il suo ideale di vita.