Era uno scrittore. Pensava di aver raccontato il futuro, in realtà era il passato. Nel suo romanzo un treno partiva una volta ogni tanto per una destinazione misteriosa: 2046. Chiunque viaggiasse verso 2046 voleva riconquistare i ricordi perduti. Era un paese, una data o un luogo della memoria? Si diceva che laggiù tutto rimanesse immutato. Una supposizione, perché nessuno era mai tornato indietro. Con un'eccezione. Lui era là. Scelse di andarsene. Voleva cambiare.