Charles, un irlandese, incontra per caso in Australia Henrietta, un suo amore di gioventù, che ora è sposata con Sam, un suo amico. Henrietta si rivela depressa e con problemi di alcolismo. Charles, che è ancora attratto dalla donna, la incoraggia a ricominciare a vivere, suscitando però la gelosia del marito. A poco a poco emerge un torbido passato e Sam scoprirà che Henrietta nasconde qualcosa… Questo film, conosciuto in Italia anche col titolo “Il peccato di Lady Considine”, rinasce ad una seconda vita: rivederlo in questa inedita versione in formato panoramico, che esalta la splendida la fotografia in technicolor di Jack Cardiff, vuol dire scoprire un film completamente nuovo! Il tocco del Maestro inglese si riconosce dall'intensità dei dialoghi, l'ambiguità dei personaggi (la serva istigatrice ricorda molto la signora Danvers di “Rebecca, la prima moglie”), la cura dei dettagli, la bellissima fotografia, la ricercatezza del cast (con una Bergman molto intensa nel ruolo di una donna sfatta nel corpo e nell'anima), l'intricata vicenda con agganci a traumi passati, l'elemento macabro (le teste mummificate) ed, infine, l'uso insistito del piano sequenza (già sperimentato nel precedente “Nodo alla gola”).