Accusata ingiustamente di complicità in un furto, Lina, giovane domestica, viene associata alle carceri. Il brutale contatto con il triste ambiente e con la tragica umanità che affolla la prigione, atterrisce dapprima la giovane; ma a poco a poco, grazie alla protezione, un po' bonaria, un po' canzonatoria, di Egle, una recidiva, Lina riesce a rassegnarsi alla propria sorte. Egle, che ad una prepotente vitalità unisce una lunga, amara esperienza della vita, della quale ella si compiace, si sente attratta dalla incredibile ingenuità e credulità di Lina. Ella esorta la ragazza a "farsi furba", ad adeguarsi alla realtà della vita, e quando Lina, la cui innocenza è stata riconosciuta, lascia il carcere, le lezioni della compagna l'hanno trasformata. Rimasta in carcere, Egle è destinata a subire una trasformazione altrettanto profonda, ma in senso inverso. Il contatto con Marietta, una giovane romantica, che aspira con tutte le forze alla salvezza, alla redenzione, scuote l'animo di Egle.