Silvana, una bambina dodicenne, si è innamorata di un uomo di trent'anni, Gino, rappresentante di commercio. La bambina tenta in tutti modi di attrarre l'attenzione del giovanotto e alla fine i suoi sforzi sono coronati dal successo quando lei un giorno ferma Gino per dirgli di averlo visto uscire da una casa, dove è stata uccisa una donna, e gli domanda maggiori particolari sul fatto, di cui tutti parlano. L'atteggiamento del giovanotto nei riguardi della bambina cambia improvvisamente: egli si fa tutto gentile ed alla fine si fa promettere da Silvana che non dirà a nessuno di averlo visto uscire da quella casa. Ma Silvana non si accontenta delle gentilezze di Gino e gli fa continue scenate di ingenua gelosia soprattutto quando scopre che il giovanotto è fidanzato e sta per sposarsi. Alla fine Gino, turbato ed esasperato dai continui ricatti di Silvana, fa presente alla polizia la strana situazione che si è creata nei suoi rapporti con la bambina. Il commissario Fioresi interroga Silvana e dalle sue risposte trae l'impressione ch'ella dica la verità; ma un suo collaboratore richiama la sua attenzione sul contegno frivolo e spregiudicato della bambina, che tra l'altro, malgrado l'età infantile, si tinge le labbra. Fioresi si lascia persuadere, rilascia Gino e fa una paterna ramanzina a Silvana. Questa, affidata dalla madre ad un collegio, tenta di uccidersi. Dopo un nuovo colloquio con la bambina, Fioresi è più che mai convinto della colpevolezza di Gino. Lo raggiunge in casa della fidanzata, alla vigilia delle nozze, e con un lungo, martellante interrogatorio lo costringe a confessare di essere l'uccisore della donna.