Anni Sessanta, anni di guerra: non nella realtà, bensì sul grande schermo. Tra i titoli più fedeli ai fatti storici, c’è sicuramente Affondate la Bismarck!, storia dell’ultima, fatidica battaglia della corazzata tedesca che, dal 21 al 27 maggio 1941 combatté sotto il fuoco nemico, inseguita da una flotta di navi (tra le quali le corazzate Prince Of Wales e King George V) e di aerei alleati, prima di raggiungere gli abissi. Con scrupolo storiografico, il regista Lewis Gilbert II (negli anni Settanta lo si ricorderà per il bis bondistico La spia che mi amava e Moonraker - Operazione spazio) alterna fiction e immagini di repertorio: la prima prende spunto dal romanzo omonimo di C.S. Forester, le seconde dai documentari della Seconda Guerra Mondiale, a cominciare da quelle introduttive con lo stesso Hitler benedicente il varo della mitica nave. Come alcuni recenti film degli anni Novanta – ad esempio, Caccia a Ottobre Rosso – la cornice della storia è quella dei piccoli spazi dove gli uomini in uniforme prendono le decisioni, muovono le pedine, alla ricerca della vittoria. Il momento bellico è quello dell’Inghilterra isolata contro la Germania nazista: Londra non ancora supportata da Washington, bombardata dagli Stukas, affidata agli incoraggiamenti del premier Winston Churchill e rassegnata a vedere dilagare Rommel in Nord Africa, con tedeschi e italiani in Grecia. A bordo dell’ammiraglia tedesca, incubo dei mari, c’è il comandante Lutjens (Karel Stepanek), astuto stratega; suo avversario, da Londra, è l’oscuro Capitano Shepard (Kenneth More), che eredita una conduzione un po’ sbracata alla base operativa del Ministero della Marina. Le cose, però, cambieranno. In DVD, Affondate la Bismarck! garantisce un buon pacchetto linguistico: le tracce audio coprono italiano, inglese e francese, mentre la sottotitolazione offre, oltre alle succitate lingue (con l’inglese per non udenti), l’olandese e lo spagnolo. Unico contributo speciale contenuto nel menù, un trailer cinematografico originale, purtroppo non sottotitolato.