A Totò De Pasquale, mediocre sarto romano, è nato un figliolo. Nel giorno fissato per il battesimo, il neonato sparisce. Mentre si trovava in un giardino, in amabili conversari con un operaio, su ammiratore, la balia è stata aggredita dal geloso marito. Nel parapiglia il piccolo De Pasquale è stato affidato all'operaio che se l'è data a gambe. Quando apprende il tragico evento, Totò per evitare un'emozione alla puerpera, prende a prestito da una vicina un bimbo e lo presenta alla moglie come fosse il suo. Poi, accompagnato da due amici, si mette alla ricerca del bimbo scomparso. La disperata impresa si svolge attraverso le più strane avventure: ad un certo punto Totò e i suoi amici credono che il bimbo sia stato preso per errore dai vicini, che scambiandolo col proprio l'hanno portato a Marino. Totò si precipita a Marini e rapisce il bimbo dei vicini ch'egli crede essere il suo. Creduto un satanico seviziatore d'innocenti, Totò sfugge a stento col bimbo rapito a morte crudele. Giunto a Roma apprende che il suo bimbo è stato trovato e battezzato. La bisbetica suocero lo maledice, i vicini lo aggrediscono reclamando il loro bimbo.