Il giovane vice commissario Lombardozzi - durante un servizio di guardia effettuato nel giorno di Pasqua, che coincide con l'assenza dei più importanti funzionari della Questura - indaga sulla morte di un personaggio importante, il professor Di Pietro, ucciso da ignoti. L'inquirente appura che il defunto, poche ore prima del delitto, si era incontrato con una prostituta. In effetti è stata proprio la donna ad uccidere l'uomo, che l'aveva sorpresa mentre lo stava derubando. La colpevole ha poi chiesto al suo protettore, Provetti, di scagionarla e di assumersi la responsabilità del delitto, mascherandolo da investimento. Lombardozzi - che durante le indagini ha avuto modo di capire le crudeltà dell'ambiente criminale e l'ostilità della famiglia e degli amici di Di Pietro - in sede processuale è costretto ad ammettere di aver estorto la confessione con la violenza. Mentre Provetti viene assolto per insufficienza di prove, il commissario compromette così la sua carriera.