Un Re, deposto da una rivoluzione, è costretto a lasciare il suo regno europeo e si rifugia nel paese della libertà, gli Stati Uniti d'America. A New York l'ex re si trova imprigionato nella libera vita della città americana; appena sceso dall'aereo, ha dovuto lasciarsi prendere le impronte digitali, più tardi, al cinema e al ristorante trova soltanto violenza, frastuono e danze selvagge. Lo si invita ad un pranzo per dar modo a telecamere nascoste di fargli svolgere, a sua insaputa, un'azione pubblicitaria. Responsabile di questa gherminella è Anna Kay; ma quand'ella si presenta per offrirgli un lauto compenso ed un regolare contratto, egli la respinge bruscamente. Uno spiacevole incidente costringe l'ex re a prendere in considerazione offerte del genere: il suo primo ministro è fuggito, derubandolo di tutto il denaro. Ora il povero re spodestato deve mettersi al servizio della pubblicità e per far la propaganda a favore di certi ormoni si sottopone ad un'operazione che gli sfigura il volto: un'altra operazione gli ridarà la sua faccia. Invitato a visitare una scuola, egli si meraviglia dei sistemi d'educazione, che vi sono applicati: si ferma a parlare con uno dei ragazzi, di nome Rupert, e scopre in lui un fanatico, che manifesta urlando le sue idee anarcoidi. Quando viene a sapere che i genitori del ragazzo, ex comunisti, arrestati su denuncia del Comitato per le attività antiamericane, sono in prigione, l'ex re prende con sè il ragazzo; ma questo gesto generoso gli tira addosso parecchi guai. Egli stesso viene convocato per discolparsi davanti al Comitato; ma poi viene lasciato libero. Ormai ne ha abbastanza dell'America; prima di partire, va a salutare Rupert, e trova che ha perduto la sua baldanza. Per ottenere la libertà dei genitori, ha rivelato ai giudici i nomi di certi comunisti. Rupert è tutto vergognoso e piangente; e l'ex re lo conforta esprimendo la speranza che anche in America le cose cambieranno.