In fondo, per recitare da attore, gli bastava rallentare il ritmo e il flusso delle parole. E così, Eminem – rapper bianco, che più bianco non si può, eppure benvoluto dall’esigentissima comunità nera dell’hip-hop americano – dopo aver sfondato nella musica leggera, ci ha provato con il cinema. Ed è arrivato vicino alla meta: le critiche lo hanno lodato, il pubblico lo ha compreso (soprattutto i fan, ma questo è ovvio…). La storia, infine, era fatta su misura per lui. Diretto da Curtis Hanson (L.A. Confidential, The River Wild – Il fiume della paura), 8 Mile non è semplicemente uno di quei prodotti commerciali, tesi a spendere sul fronte dell’immagine una qualsiasi popstar: per un’operazione del genere non si sarebbero certo spesi un regista e produttore plurinominato agli Oscar come Hanson, tantomeno un difficile divo (o anti-divo, che poi è lo stesso) come Eminem. La 8 Mile Road è la grande arteria urbana ,che circonda l’ultimo confine “civile” di Detroit: su quel confine si spendono le diversità tra comunità nera benestante e nera periferica, tra sicurezza e criminalità. Detroit è la città che gli americani chiamano “The Mo.” o “The Big D.”: altri preferiscono chiamarla la “città omicidi”: vero è che la grande metropoli, un tempo legata all’industria dell’automobile, oggi sembra aver terminato la propria epoca dorata. Come tutte le grandi città industriali (in piccolo, noi italiani possiamo pensare a Torino), Detroit ha attirato su di sé, come un buco nero, una massa di umanità varia in cerca di lavoro e di una dignitosa esistenza. Purtroppo, la dignità certe volte resta fuori di scena, come raccontano le difficoltà della storia di 8 Mile. Nella città che fu del gospel e della Motown, centro della musica nera, ora impera l’hip-hop e il canto rap, placebo ritmici tra i giovani per tirare a campare. Nel numero c’è anche Jimmy Smith, Jr. (Eminem). Lui ed i suoi amici – il duro Future (Mekhi Phifer), l’idealista Sol (Omar Benson Miller), DJ Iz (De’Angelo Wilson) e Cheddar Bob (Evan Jones) – tirano a campare: tutti per uno, uno per tutti, nel nome della band Three One Third. Prima o poi il successo, per fuggire la grigia realtà arriverà, ne sono convinti: basta creare rime dure ed irriverenti nelle proprie canzoni, e sfidare le band rivali a colpi di rap. Storia assolutamente autobiografica, 8 Mile ricorda un po’ lo stile di Spike Lee, virilmente cinico e romantico allo stesso tempo. Le donne – impersonate da Kim Basinger/Stephanie e Brittany Murphy/Alex, rispettivamente madre e fidanzata - restano inaffidabili. In DVD, 8 Mile si rivela un buon disco (la Universal ormai è una garanzia): audio in italiano (anche DTS) ed inglese, sottotitoli in italiano, inglese e croato. Il fronte degli extra (tutti sottotitolati) non tradisce: un making of con interviste a regista e cast, uno speciale sulla “battaglie rap”, con interventi del regista, i crediti dei brani inclusi nella colonna sonora (pubblicata in tre dischi), il videoclip di “Superman” di Eminem (ad alto contenuto erotico: forse è per questo che non lo si è mai visto in TV!), un pacchetto DVD-Rom accessibile via Internet, e infine tre trailer cinematografici, del film in questione, del sequel di Fast & Furious e dell’imminente e spettacolare The Hulk.