Questa è la storia di una donna guidata dal suo senso di giustizia e dal suo dolore interiore, che visse e morì per il suo lavoro. La sceneggiatura è liberamente ispirata alla vita di Armida Miserere, una delle prime donne a dirigere un carcere in Italia, una donna che ha iniziato a lavorare a metà degli anni ottanta, subito dopo l’entrata in vigore della legge Gozzini e che ha saputo affermarsi in un ambiente ancora militarizzato e maschilista ottenendo stima e rispetto degli agenti come della popolazione carceraria.