Dopo tredici anni di silenzio cinematografico, Largo Winch torna sul grande schermo in un’avventura che mescola azione, dramma familiare e critica sociale. Il miliardario Largo Winch (interpretato da Tomer Sisley) è devastato dal rapimento del figlio quindicenne Noom (Narayan David Hecter), un giovane ecologista radicale. Il rapimento è orchestrato da Ezio Burntwood (James Franco), un misterioso e vendicativo antagonista con un passato oscuro.
Nel frattempo, Largo assiste impotente al suicidio in diretta di un suo socio d’affari, responsabile della filiale canadese del Groupe W. Questo evento lo catapulta in una spirale di eventi che lo porteranno a confrontarsi con una cospirazione globale legata al passato della sua famiglia e ai meccanismi più oscuri del potere economico.
Il film si snoda tra le foreste del Canada, la giungla thailandese e una miniera birmana, dove Largo si muove come un uomo braccato, più padre che eroe. Accanto a lui emerge la figura di Bonnie (Élise Tilloloy), un’adolescente ribelle che diventa una sorta di figlia putativa e compagna di fuga, dando vita a un inaspettato duo emotivo.