Anna Politkovskaja non era un’eroina nel senso classico: era una giornalista armata solo di parole. Il film ripercorre la sua battaglia per la verità, tra reportage scomodi, minacce, avvelenamenti e isolamento. Nonostante tutto, Anna non ha mai smesso di scrivere, fino al suo assassinio nel 2006. La pellicola mostra il prezzo della libertà di stampa e il potere della parola contro la violenza.