San Diego, California, 1969. L'undicenne William Miller vive con la madre Elaine e con la sorella più grande dal carattere ribelle la quale, appena maggiorenne, va via di casa per mettere fine ai continui conflitti con la madre iperprotettiva. Alla partenza, lascia al fratello la collezione di dischi rock tenuti di nascosto sotto il letto. Per William è un regalo di decisiva importanza. Passano infatti quattro anni e, nel 1973, la grande passione natagli per quel tipo di musica lo porta prima a scrivere articoli *di critica sul giornalino scolastico e poi a contattare il direttore di una rivista. Costui mostra di apprezzarne il lavoro, gli dà consigli di vario genere, gli fa recensire concerti. Ad uno di questi, grazie all'intervento delle ragazze di supporto, entra in contatto con gli Stillwater, un band in fase calante. William scrive un articolo, che piace ad un redattore di Rolling Stone, il quale subito lo contatta e gli offre di seguire gli Stillwater nell'imminente tour americano per fare articoli e interviste. Ottenuto con fatica il permesso dalla madre, William sale sul pullman per cominciare l'avventura "Almost famous". Dovrebbe rimanere solo pochi giorni, ma poi tutto il gruppo (i musicisti e le ragazze) gli mostra simpatia, e lui si innamora di Penny che però ama il leader Russell. Mentre cerca di realizzare qualche intervista, William resta coinvolto nelle beghe che dilaniano il complesso. E così, quando si arriva alla fine, tutti sono in lite e Russel ha toni duri con Penny, che tenta il suicidio. Allora William, per onorare l'impegno, scrive un articolo nel quale rivela i poco simpatici retroscena accaduti durante la tournée. Ma Russel e gli altri negano tutto, e Rolling Stone non pubblica il pezzo. William ora è a casa, stordito e deluso. Arriva a trovarlo Russel, che elogia la madre, fa coraggio al ragazzo e lo esorta a proseguire nella carriera intrapresa.