La rubrica piccola posta, del settimanale "Adamo ed Eva" è affidata alle cure di una collaboratrice, che si nasconde sotto lo pseudonimo di Lady Eva. A lei si rivolgono le giovanette, che vogliono fare del cinema, le donne sposate, che le confidano le proprie preoccupazioni, e perfino una vecchia ottantenne, ancor piena di velleità sentimentali e d'illusioni. Una donna sposata, moglie di un metropolitano, per mettere in pratica i consigli di Lady Eva, telefona al marito mentre questi è intento a dirigere il traffico, poi invita a casa il superiore, creando una serie di equivoci. Isabella, l'aspirante diva, per richiamare l'attenzione sul suo nome, compie un tentativo di suicidio e finisce con l'essere ospitata da Lady Eva, cui porta via l'uomo amato. Donna Virginia, ricca signora ottantenne, viene presa di mira da un imbroglione, un pseudoconte, che ha fondato una "Casa del sorriso" col proposito di trarre partito dalle illusioni, dalle velleità, dalle manie delle vecchie signore sole. Dopo aver indotto Donna Virginia a far testamento in suo favore, nominandolo erede universale, il falso conte cerca con vari stratagemmi di suscitare nell'animo della vecchia signora delle emozioni, ch'egli si augura possano riuscirle fatali; ma Donna Virginia sembra invece avviata verso una nuova giovinezza e le trovate del mariolo si ritorcono a suo danno. Donna Virginia non si mostra peraltro insensibile alle richieste di Lady Eva, che per conquistare il suo uomo, un veterinario, apre una casa di bellezza per animali. In seguito alla fuga di certi cani, i vari personaggi si trovano riuniti al Commissariato di pubblica sicurezza. Venute alla luce le mariolerie del falso conte, questi viene accusato di truffe continuate ed arrestato; ma Lady Eva potrà continuare a redigere la sua rubrica, dispensatrice di gioia e di felicità a milioni di lettrici.