Contravvenendo agli ordini del Governatore, Figaro serve i suoi clienti anche la Domenica. Mentre è intento a radere un gentiluomo, innamorato della figlia del predetto Governatore, vengono le guardie, che impongono al barbiere ribelle il pagamento d'una grossa multa. Il gentiluomo interviene: pagherà lui la multa, purchè Figaro lo aiuti aconquistare la sua bella. Il Governatore ha promesso la mano di sua figlia a Don Juan, capo delle guardie, benchè la fanciulla sia contraria a tali nozze: del nobile spasimante il Governatore non vuol sentir parlare. Dopo infinite disavventure, Figaro, la sera prima del giorno stabilito per le nozze, organizza una rappresentazione, che finisce con un matrimonio. Alla fine dello spettacolo, Figaro fa in modo che gli attori, che rappresentano gli sposi, vengano sostituiti dalla figlia del Governatore e dal suo spasimante. Così i due innamorati vengono uniti in matrimonio. Il Governatore dà la caccia a Figaro, che si nasconde nella bocca d'un cannone: quando il cannone spara, Figaro viene proiettato sulla soglia della sua bottega. E' Domenica: le guardie lo arrestano. Intervengono gli sposi che lo fanno liberare.