Quando la ventunenne Violet decide di lasciare la periferia di New York, dove abita con il padre Bille di trasferirsi a Manhattan per realizzare il sogno di fare l'autrice di canzoni, il suo impatto con la metropoli si mostra subito difficile. Mentre continua a scrivere brani, fa il giro di case discografiche e produttori e intanto cerca un lavoro per pagarsi l'affitto. Prova anche a cantare, ma la paura del palcoscenico la paralizza. Dopo lunghe ricerche, Violet trova finalmente lavoro come barista al "Coyote Ugly", un locale dove Lil, proprietaria dal carattere di ferro, dirige un gruppo di bariste disinibite e spregiudicate che intrattengono il pił possibile i numerosi avventori. Trascinata dall'atmosfera sfrenata del locale, Violet riesce finalmente a superare la paura e, grazie alla sua voce vellutata e al suo modo di proporsi, finisce per diventare la principale attrazione del bar. Inebriata dal successo, Violet perde di vista tutto il resto, soprattutto il rispetto del padre, arrivato all'improvviso a vedere le sue esibizioni. Osservando la delusione del genitore, Violet capisce di aver intrapreso la strada sbagliata. Lascia allora il Coyote Ugly per fare ritorno in provincia a rimanere accanto al padre, senza tuttavia rinunciare al sogno di scrivere canzoni famose.