Considerata l'inutilitą di spedire richieste, suppliche ed appelli, i maggiorenti di un paesino del Meridione decidono di inviare a Roma Antonio perchč possa di persona perorare pił efficacemente il loro vivo desiderio di veder passare per il paese una progettata, grande autostrada. Antonio parte, forte della sua qualitą di presidente del "Sindacato Posteggiatori Abusivi" ed imbottito di quattrini dai compaesani, interessati all'impresa. Il tempo passa e Antonio non si hanno pił notizie. Alla sua ricerca viene allora inviato il cugino Peppino, segretario comunale. Questi, giunto a Roma, scopre che Antonio, anzichč frequentare uffici e ministeri, preferisce godersi la vita frivola di Via Veneto. Non ci vuol molto perchč anche Peppino rimanga affascinato dalle lusinghe della "dolce vita". I due, stretta amicizia con un paio di affascinanti donne straniere, suscitano scompiglio in un locale notturno ubriacandosi e spargendo a piene mani la cocaina contenuta in un barattolo che essi credono ingenuamente pieno di borotalco. Sempre alla ricerca di emozioni proibite, Antonio e Peppino finiscono quindi in un castello principesco dove si sta svolgendo un'orgiastica riunione. Qui si imbattono nei personaggi pił strambi e vengono coinvolti nelle pił paradossali avventure, finchč l'improvviso sopraggiungere di un loro venerando congiunto, arrivato direttamente dal paesello, non pone fine ai loro bagordi. In men che non si dica, Peppino ed Antonio tornano a casa a pascolar pecore, mentre il loro parente pianta a sua volta le tende a Roma per "studiare la situazione".