Bertoldo, un villano di sgradevole aspetto, ma di vivace e arguto ingegno, si reca in città in compagnia del figlio Bertoldino, ottuso di mente, e del nipote Cacasenno, ch'è un uomo normale nei giorni pari, mentre nei dispari è un cretino. Per la stupidità di Bertoldino e Cacasenno i tre sono accusati di aver offeso una guardia del re e sono condotti alla presenza del re stesso. Piacevolmente sorpreso delle risposte assennate ed argute di Bertoldo, il re trattiene i tre villani alla corte. Intanto la principessa Fiorella, segretamente innamorata di un trovatore, ser Brunetto, si finge ammalata per non sposare Lord Wilmore, un intrigante, ospite del re. Fiorella confida le sue pene a Bertoldo, il quale trova ser Brunetto e fa in modo che i due innamorati possano vedersi. Per questo Bertoldo viene nuovamente arrestato e condannato a morte, ma la sua astuzia si sottrae alla condanna. Riammesso a corte, Bertoldo riesce, coi suoi consigli astuti, a impedire il matrimonio di Fiorella con Lord Wilmore. Questi decide di ricorrere alla forza, ma, per la furberia di Bertoldo e l'incoscienza di Bertoldino, il tentativo non ha successo. Ora Fiorella e ser Brunetto potranno sposarsi, mentre Bertoldo, benché invitato dal re a rimanere, se ne torna al suo paese, non ritenendo che la vita alla corte gli convenga.