Il 23 maggio 1992 muore in un tremendo attentato il giudice Falcone, insieme alla moglie e tre uomini della scorta. Il questore Cardine, d'accordo con il procuratore Borsellino, mette insieme una squadra di pochi uomini, guidata dai suoi collaboratori Branca e Granata, che si mette sulle tracce degli assassini di Falcone. La squadra si trasferisce in Sicilia e dopo turni di lavoro massacranti spesi in pedinamenti e intercettazioni telefoniche, viene scoperto il nascondiglio di due possibili appartenenti al commando omicida, Noè e Guarnera. Ma i due mafiosi riescono a svanire nel nulla, mentre anche Borsellino perisce in un attentato. Nel frattempo i carabinieri catturano il boss dei boss Totò Ferro e la squadra di Cardine è fortemente demotivata. Ma Cardine riesce a spronare i suoi e dopo mesi di lavoro riescono a piazzare una microspia nel nuovo covo di Noè e Guarnera, che forniscono una mole impressionante di informazioni, con i nomi di tutti gli assassini di Falcone e Borsellino. Cardine decide che è tempo di agire e così Noè e Guarnera vengono arrestati. I due decidono di collaborare e pian piano tutti vengono arrestati. Le rivelazioni dei mafiosi sono devastanti per Cosa Nostra, ma ache i pentiti pagheranno il loro prezzo, fra suicidi in cella e vendette sui familiari. Lo Stato ha vinto, anche se la guerra non è finita.