La famiglia Gori si riunisce per una triste circostanza, la morte di Adele Papini, coniugata Gori. Il fatto ha colto quasi tutti di sorpresa, e così si verificano ritorni affrettati, senza preparazione. Dall'Africa tornano la nipote Sandra con il marito Luciano, mentre la sorella Bruna vede apparire una vecchia passione amorosa e deve contenere i propri slanci e la nostalgia per il passato. Il figlio un po' debosciato Danilo torna da una rapina e ha i suoi problemi a far finta di niente con i familiari, finché a rendere omaggio alla salma non si presenta un ufficiale dei carabinieri e la situazione si fa delicata. Intanto il vedovo Gino minaccia più volte di suicidarsi e si riprende solo per continuare l'antica rivalità con il vecchio nonno Annibale. Intorno c'è un viavai continuo di amici e conoscenti che entrano ed escono più volte per spettegolare attorno alla cara estinta. Sandra e Luciano, che erano in crisi coniugale, ritrovano la convinzione per ridare un senso al loro matrimonio, anche Danilo, di solito scorbutico e insicuro, si lascia andare al conforto della moglie trascurata; Faustino, figlio ritardato di un'amica di famiglia, porta scompiglio con la sua folle innocenza tra i vari presenti. Dall'alto la defunta sembra sorvegliare tutti, sorridendo dei piccoli-grandi guai che ciascuno si porta dentro. E sulle note del Bel Danubio blu, i contrasti si stemperano e prevale il rispetto per il mistero della morte.