Nel luglio del '74 la cronaca italiana annovera stranamente le morti tragiche di un maggiore, di un colonnello e di un generale. Trattandosi apparentemente di incidenti casuali, il commissario Solmi si sofferma sul successivo assassinio di Vittorio Chiarotti, un perito elettrotecnico che ben presto scoprirà essere invece un investigatore privato. Rimproverato dal giudice Mannino per i suoi metodi, aiutato invece dall'amica giornalista Maria, il poliziotto risale a una prostituta che viene uccisa e entra in contatto con il capitano Mario Sperlì dell'Ufficio Speciale Informazioni, un agente segreto politico che si dimostra interessato al caso e ammette l'esistenza di un fallito golpe contro la sicurezza dello Stato. Le indagini tuttavia, ristagnano anche quando l'accumularsi, tanto dei delitti quanto degli indizi, costringe il magistrato Mannino a mettersi dalla parte del commissario, puntualmente preceduto da una occulta forza che conosce tutto e subito. La scoperta di una mappa e le intuizioni del Solmi portano all'individuazione di un campo di addestramento clandestino e all'arresto del maggior colpevole, lo stesso Sperlì, alias avv. Rienzi, il quale tuttavia viene ucciso dal vicecommissario.