Londra, 1885. Il drammaturgo William Gilbert e il compositore Arthur Sullivan divengono celebri componendo operette di grande successo. Qualcosa però ogni tanto va storto, e il loro ultimo lavoro, "Principessa Ida", non ottiene l'esito sperato. Sullivan ne esce molto scoraggiato, la sua reazione è quella di lasciare l'operetta per dedicarsi alla musica classica, ma sia lui che Gilbert sono legati contrattualmente all'impresario Carte il quale invece ritiene che sia il caso di pensare subito ad un'altra opera per cancellare il ricordo della precedente. In una mostra in città è ricostruito un villaggio orientale, dove per l'occasione sono stati fatti arrivare uomini, donne e bambini giapponesi. Visitando la mostra con la moglie, Gilbert ha l'ispirazione per un nuovo testo dal titolo 'Mikado'. La proposta viene fatta anche a Sullivan che ha il compito di elaborare musiche a metà tra ritmi tradizionali e richiami orientaleggianti. Mentre Arthur compone le melodie, William si occupa della messa in scena: con rigore, meticolosità, pignoleria, sfidando la pazienza e la professionalità degli attori. Lo spettacolo debutta e stavolta è il trionfo. Sullivan, scapolo e gaudente, festeggia con l'amica di turno; Gilbert, musone e scontroso, non riesce a comprendere la delusione della moglie, che si sente sola e trascurata.