Francesco è un imprenditore ridotto all'orlo del fallimento a causa delle speculazioni del suocero, ora in fin di vita, che hanno portato alla rovina l'impresa edile di famiglia. Spera di sanare le finanze disastrate dell'impresa grazie ad un appalto per la costruzione di un complesso scolastico e ricreativo in periferia, cui intende partecipare: gli servirebbero fondi e poiché le banche glieli rifiutano accetta le "intermediazioni" di un direttore di banca che gli presenta Claudio, un individuo alle dipendenze di Sergio, un commercialista in apparenza "normale", in realtà amico e amante della signora Sauro, la vedova di un camorrista e sua principale finanziatrice. Ai funerali per la morte del suocero, Francesco rivede Sergio, suo amico di un tempo e del quale ignora la sua losca attività di strozzino. Questi gli si presenta come amico leale, affezionato e vicino in ogni circostanza triste o lieta che lo riguardi. Francesco, sposato, è molto attaccato alla moglie Miriam e alla deliziosa bimba che è loro nata: non immagina davvero di essere caduto nelle reti di un'organizzazione dedita ad attività di usura. Mentre comunque fervono i lavori del cantiere per il nuovo complesso, di cui ha vinto l'appalto, Francesco comincia ad avvertire che qualcosa non va: Miriam gli appare inquieta e distante; le attenzioni di Sergio per lei e per la bimba lo insospettiscono; scopre retroscena ambigui e violenti. Come un fatale boomerang, il cinismo, l'ipocrisia e la spietatezza dell'amico si ritorcono contro lo stesso Sergio che lo fanno finire arso in un rogo, proprio ad opera del crudele e spregiudicato Claudio. A Francesco non rimane che cedere l'impresa con il vivo desiderio di ricominciare da zero, ormai riconciliato con Miriam e tutto proteso ad assicurare alla figlia un futuro diverso.