Jacques Feyder diede prova di essere uno dei migliori registi europei. Scrisse egli stesso il soggetto - imperniato su un bambino alle prese con la morte della madre e il nuovo matrimonio del padre - avvalendosi della collaborazione della moglie che lo assistette anche sul set e lo sostituì, dirigendo alcune scene nello studio di Joinville, quando lui si recò a Vienna per discutere di un altro progetto. Mirabilmente realizzato, Visages d'enfants ci permette un'esperienza rara - entrare nel mondo di un bambino e osservarlo con partecipazione e comprensione. Feyder sa far recitare i suoi piccoli attori con estrema naturalezza, specie Jean Forest, indimenticabile nei panni del ragazzino incapace di accettare la morte della madre. La pellicola è ricca di momenti toccanti: struggente è quello in cui Jean, in soffitta, stringe a sé l'abito materno, così come quello in cui egli accetta finalmente la matrigna.